Qualità dell’aria indoor: come prevenire la sindrome da edificio malato

Qualità dell’aria indoor: come prevenire la sindrome da edificio malato

Sindrome da edificio malato

Sommario

All’interno del moderno panorama architettonico e delle dinamiche urbanistiche, la sindrome da edificio malato, comunemente conosciuta come SBS (Sick Building Syndrome), rappresenta una tematica di crescente rilevanza, tanto da catalizzare l’attenzione di medici, architetti e specialisti dell’ambiente. Tale sindrome, benché ancora non completamente delineata in tutte le sue sfaccettature, rappresenta un complesso di sintomi e patologie che affliggono gli individui residenti o che trascorrono una significativa porzione del proprio tempo all’interno di edifici o strutture caratterizzate da una carente ricambio d’aria.
Di fronte a questa realtà, l’importanza della qualità dell’aria indoor assume un ruolo centrale nella salvaguardia della salute e del benessere psicofisico degli individui. Non si tratta solamente di una questione legata all’ambiente costruito, ma di una vera e propria priorità di salute pubblica. Trascorriamo, infatti, la maggior parte della nostra esistenza all’interno di ambienti chiusi – dalle nostre abitazioni ai luoghi di lavoro – e pertanto l’aria che respiriamo in tali contesti incide profondamente sulla qualità della nostra vita. Una corretta informazione e sensibilizzazione sul tema, unita a soluzioni architettoniche e tecnologiche avanzate, diventa dunque fondamentale per prevenire l’insorgenza della SBS e garantire un’abitazione che sia non solo un rifugio fisico, ma anche un santuario di salute e benessere.

 

Cosa è la Sindrome da Edificio Malato?

Edificio malato sindrome

 

La Sindrome da Edificio Malato, comunemente identificata con l’acronimo SBS, rappresenta un argomento di crescente interesse nel panorama medico e ambientale. Trattasi di un insieme di sintomi aspecifici e malattie, che colpiscono gli individui che risiedono o lavorano in specifiche strutture o edifici, e che tendono a diminuire o a scomparire completamente non appena gli stessi si allontanano da tali ambienti. Questa particolare sintomatologia, benché variabile da individuo a individuo, tende a includere manifestazioni quali affaticamento, mal di testa, irritazione agli occhi, al naso o alla gola, secchezza della pelle o prurito, vertigini, nausea e, in alcuni casi, sintomi di natura respiratoria, fino ad arrivare a disturbi neurologici o cardiovascolari.

Ma quali sono le radici di tale fenomeno? Le cause alla base della SBS sono molteplici e spesso interconnesse. Principalmente, possono essere ricondotte a fattori legati all’inquinamento indoor, dovuto sia a fonti interne all’edificio, come materiali da costruzione, mobili, apparecchiature elettroniche, o attività umane, sia a fonti esterne, come il traffico veicolare o l’industria. Anche la carente o inadeguata ventilazione, che impedisce un corretto ricambio d’aria, può contribuire all’accumulo di inquinanti indoor. Altresì, non si può sottovalutare l’incidenza di fattori biologici come muffe, batteri e acari, che in determinate condizioni possono proliferare negli ambienti chiusi. Infine, l’illuminazione inadeguata, l’eccessiva umidità o secchezza dell’aria e le fluttuazioni termiche possono concorrere all’insorgere di questa sindrome.

La comprensione della SBS non è solamente un’esigenza medica, ma rappresenta un imperativo etico e sociale, al fine di garantire ambienti di vita e di lavoro salubri è fondamentale per il benessere dell’individuo e della collettività, una chiara esortazione alla responsabilità, invitandoci a riconsiderare e a rinnovare i luoghi in cui viviamo e operiamo, nel nome di una qualità della vita autenticamente elevata.

L’importanza della qualità dell’aria indoor

Cefalea da inquinamento indoor

Nell’era moderna, l’uomo trascorre la stragrande maggioranza del proprio tempo al chiuso, che sia la propria abitazione, il luogo di lavoro o altri spazi. Alcune stime indicano che la popolazione urbana passa oltre l’80% della propria giornata in ambienti interni. In un’epoca in cui si pone un crescente accento sulla qualità dell’aria esterna, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, spesso si trascura l’importanza vitale dell’aria che respiriamo all’interno delle nostre mura domestiche o nei luoghi in cui lavoriamo.

Una cattiva qualità dell’aria indoor non è solo una questione di disagio o di cattivo odore, ma la cosa, come abbiamo avuto modo di vedere prima, può avere anche gravi ripercussioni sulla salute dell’individuo. 

Gli effetti sulla salute variano da individuo a individuo, ma è innegabile che una prolungata esposizione all’aria indoor di cattiva qualità possa avere ripercussioni gravi. Pensiamo, ad esempio, ai bambini, agli anziani o alle persone con patologie preesistenti, categorie particolarmente vulnerabili.

Di fronte a questi dati, è evidente come non possa essere trascurata la questione della qualità dell’aria indoor. La casa, il luogo di lavoro, la scuola, dovrebbero essere ambienti sicuri, salubri, in cui sentirsi protetti. Non luoghi in cui, inconsapevolmente, si mette a rischio la propria salute. Questa riflessione ci invita a riconsiderare le nostre abitudini, a informarci, a scegliere con cura i prodotti che utilizziamo, a ventilare adeguatamente gli ambienti e a purificare l’aria, quando necessario.
L’aria che respiriamo è un bene prezioso, e garantire la sua qualità dovrebbe essere una priorità assoluta per ognuno di noi.

Fattori che influenzano la qualità dell’aria indoor

Inquinamento indoor

Nell’intimo delle nostre dimore e nei luoghi di lavoro dove trascorriamo gran parte del nostro tempo, si potrebbe erroneamente pensare che, essendo al chiuso, l’aria sia pura e priva di inquinanti. Tuttavia, la realtà è spesso ben diversa, come abbiamo visto. Ma quali sono esattamente i fattori responsabili di un’aria scarsa o insalubre?

In primis bisogna considerare le varie fonti di inquinamento presenti all’interno degli ambienti chiusi. I materiali da costruzione, ad esempio, possono rilasciare sostanze chimiche nell’aria per lunghi periodi di tempo. Elementi come vernici, adesivi, pannelli truciolati e molti altri materiali spesso emettono composti organici volatili, noti come COV, parliamo di amianto, radon, particolato fine, monossido di carbonio che possono avere effetti nocivi sulla salute umana. Anche i prodotti per la pulizia, come detergenti, disinfettanti, cosmetici che, seppur essenziali per mantenere gli ambienti e le persone igienicamente puliti e sicuri, possono diventare fonti di inquinanti se contengono ingredienti chimici aggressivi o se vengono utilizzati in modo improprio, rilasciando sostanze nocive nell’aria che respiriamo.

La ventilazione, poi, rappresenta un aspetto cruciale. Una cattiva o insufficiente ventilazione può favorire l’accumulo di inquinanti indoor. E, pur essendo fondamentale garantire una buona circolazione dell’aria, è altrettanto essenziale assicurarsi che l’aria che entra nei nostri ambienti, attraverso finestre o sistemi di ventilazione, sia adeguatamente filtrata, per evitare l’introduzione di ulteriori inquinanti provenienti dall’esterno.

L’umidità rappresenta un ulteriore fattore che può compromettere la qualità dell’aria indoor. Livelli di umidità eccessivamente alti sono il terreno fertile per la proliferazione di muffe e batteri. Questi microrganismi, oltre a compromettere la struttura degli edifici, possono rilasciare spore nell’aria che, se inalate, possono causare reazioni allergiche, irritazioni e altre problematiche respiratorie, soprattutto in persone predisposte o con un sistema immunitario compromesso.

 

Per non parlare poi di come le muffe che, con il loro caratteristico e sgradevole odore, possono rendere l’ambiente di vita o di lavoro decisamente invivibile.
Mentre la qualità dell’aria indoor può sembrare un concetto astratto o di secondaria importanza, in realtà ha implicazioni profonde sul nostro benessere quotidiano ed è essenziale essere consapevoli di questo, adottando buone pratiche e comportamenti mirati a garantire un ambiente interno sano e salubre.

 

Misure preventive e soluzioni per una buona aria nei luoghi chiusi

Aria salubre luoghi chiusi

Affinché le nostre case, uffici e luoghi di ritrovo diventino isole di comfort e sicurezza, il principio cardine, in questo contesto, è la prevenzione, intesa come l’anticipazione dei rischi e l’adozione di soluzioni efficaci.

Il monitoraggio regolare della qualità dell’aria è un primo, imprescindibile, passo. Grazie a strumenti sempre più sofisticati, è possibile rilevare la presenza di inquinanti, valutare la concentrazione di COV, e verificare il livello di umidità, adottando tempestivamente le contromisure necessarie. Questo monitoraggio, oltre a garantire un’analisi puntuale, diventa un elemento di consapevolezza.

Le piante da interno, nella loro silente eleganza, sono alleate inaspettate nella lotta contro l’inquinamento indoor. Numerose specie, infatti, sono capaci di assorbire sostanze nocive, purificando l’aria che respiriamo. Sansevieria, spatifillo, ficus e molte altre, con la loro presenza, concorrono a creare un ambiente sano, oltre a regalare un tocco di verde che eleva esteticamente ogni spazio.

Nell’ottica di un controllo più sistematico e avanzato, i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) rappresentano una risorsa di inestimabile valore per mantenere l’aria dei luoghi chiusi pulita, fresca e soprattutto salubre. E se ti stai chiedendo dove poter trovare partner di fiducia per l’installazione di questi sistemi, la risposta è Italy Kalor System. Con una lunga esperienza nel settore, ci poniamo come punto di riferimento per chi desidera garantire una qualità dell’aria ottimale nella propria abitazione, come anche negli ambienti di lavoro e della personale quotidianità. Esplora subito la sezione dedicata alla ventilazione controllata sul nostro sito, per approfondire le soluzioni offerte e contatta i nostri esperti.

La qualità dell’aria indoor non è un mero dettaglio, ma un elemento fondamentale per garantire una vita di qualità e la ventilazione meccanica controllata rappresenta un investimento nel presente e per il futuro, perché abitare significa anche, e soprattutto, respirare.

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